Lavoro, socialità, spazi: ripensare la normalità

Terminata l’emergenza, si dovrà tornare a una nuova normalità. L’impressione è di essere davanti a uno spartiacque storico, che potrebbe permetterci di ripensare i rapporti tra le persone, l’economia e il lavoro. 

La paura è che si vada a recuperare una quotidianità ingiusta da un punto di vista economico, insostenibile da un punto di vista ambientale e frammentata da un punto di vista sociale.

La nostra riflessione inevitabilmente parte dal lavoro: la professione di architetto ci mette davanti a molte contraddizioni sociali e politiche. Abbiamo una prospettiva privilegiata sulla realtà che viviamo; come tutti i punti di vista però, anche il nostro è parziale e può facilmente portare a interpretazioni distorte o autoreferenziali. 

Considerarsi superiori agli altri è esattamente il modo per rendere inutile ogni analisi e disinnescare qualsiasi possibilità di azione sulla realtà. 

 

Nei prossimi giorni proveremo a sviluppare una riflessione sul lavoro e il nostro diritto/dovere a intervenire sulla città. Per riprenderci gli spazi pubblici… e anche un pezzetto delle nostre vite che troppo spesso mettiamo da parte.